martedì 31 marzo 2009

Van Morrison - Veedon Fleece - 1974


Possiedo il confine tra il filo verde di questa costa all’affaccio sul mare grigio, turbolento della stagione che cambia. Ora, tra le chiome di un rosso, giovane irlandese, si nascondono i venti, ormai intiepiditi dal sole bianco, diretto, di primavera a settentrione. Canto a sola voce. Negli occhi c’è ancora quel fumoso locale dove ti ho visto per la prima volta, amore mio. Suonavo con la band. Tra un blues di Sonny Boy ed un whisky di cattiva qualità, giravamo intorno allo stesso pattern, nel vortice alcolico che saliva tra i volti paonazzi, di gioia, e malessere rimandato. Vieni qui, adesso, amore, lascia che le nebbie leggere tra gli alberi, disegnino la strada verso il villaggio. Ora, si abbassa il rumore, ultimi lasciamo il sentiero in ombra. Sulla riva del torrente, fino al mulino, là, ci potremo amare.

domenica 29 marzo 2009

In the beginning


Ecco un altro spazio dove parlare di musica. Della musica che abbiamo amato e di quella nuova, sempre più impegnativa da scegliere per chi, come me, ha orecchie troppo usate per cogliere novità e rivelazioni. Tuttavia non si può essere nostalgici all'infinito. La musica continua, si evolve, trova spunti , ispirazioni, dalla realtà, dall'immaginazione, cita, si relaziona, rompe con la tradizione. E' un luogo in movimento, dove l'oggetto scompare, nel marasma della rete, levando al supporto, la caratteristica di mediatore, per innalzarlo ad elemento di culto da rivalutare tra adepti (il vinile). Ancora qui a discutere delle musica, dunque. Spero nei vostri contributi. Buon viaggio.

Il Grande Favollo

Come sopravvivere al ventennio senza scatenare una guerra mondiale

G li ultimi vent’anni sono stati quelli della famiglia, del fallimento della mia vita lavorativa, delle soddisfazioni sportive, degli in...