Possiedo il confine tra il filo verde di questa costa all’affaccio sul mare grigio, turbolento della stagione che cambia. Ora, tra le chiome di un rosso, giovane irlandese, si nascondono i venti, ormai intiepiditi dal sole bianco, diretto, di primavera a settentrione. Canto a sola voce. Negli occhi c’è ancora quel fumoso locale dove ti ho visto per la prima volta, amore mio. Suonavo con la band. Tra un blues di Sonny Boy ed un whisky di cattiva qualità, giravamo intorno allo stesso pattern, nel vortice alcolico che saliva tra i volti paonazzi, di gioia, e malessere rimandato. Vieni qui, adesso, amore, lascia che le nebbie leggere tra gli alberi, disegnino la strada verso il villaggio. Ora, si abbassa il rumore, ultimi lasciamo il sentiero in ombra. Sulla riva del torrente, fino al mulino, là, ci potremo amare.
Poetico e sospeso come la copertina di questo Van che sembra un quadro d'altri tempi, da signorotto di campagna.
RispondiEliminaArrivo sol ora! E per un morrisiano convinto questa è la miglior apparizione che potevo trovare.
RispondiEliminaA presto su queste pagine. Ciao