domenica 21 giugno 2009

Estate per sempre


Mi tolgo la vita sulle note di Bob Seger. Non mi è rimasto molto della musica. Tento di raschiare fondi di barili, avanzi di magazzino, resti della festa. Sono qui seduto al computer, con le palle sudaticce, a cercare nella rete un nuovo idolo per la mia età non più giovane. Trovo, invece, vecchi rocker, antiche mummie, croste di padre Pio, cadaveri di cantanti, corse contromano di chitarristi alcolisti, vergognose baldracche, con le vasche piene di pessimo whisky. Quanto tempo è passato, quanto nastro magnetico, sbattuto da una macchina in corsa, a svolgersi sulla strada verso il mare. Sulla spalla porto una radio mono, contro l’orecchio l’altoparlante con i Pink a palla, due sandali pieni di sabbia, ed un sole oltre la collina di tufo. Correvo, tra gli scaffali, di discount estivi, dove si ammucchiavano dischi di Villa e dei Doors a “Prezzo Gentile”. Non rimane nulla, quando Bob Seger sembrava un cafone con un taglio di capelli del kazzo e una diet Coke nella mano destra. Passano oggi le nuvole, tra le sputazze di pioggia a chiamare i morti nel Nirvana dei chitarristi sui poster della mia vecchia camera. Bon Scott mi guardava senza intuire della sua morte ed io lo salutavo come si onora un nuovo culto. Piove ancora sugli Style Council, sul vecchio bootleg di Springsteen, sulla figa di Wendy O’Williams, sulla punta della lingua di Lemmy, sul culo di Lita Ford. Regali se ne facevano, oh si! C’era, sotto l’ascella, un Quadrophenia, avvolto ancora nella plastica, aspettando che il negozio di elettronica aprisse, dopo le vacanze estive, per comprare una nuova puntina per il giradischi. Dal campo vicino al luogo dove lavoro, una mietitrebbia mi butta l’odore del grano appena tagliato misto allo stallatico: è l’odore degli Y&T dopo la seconda Liceo, quando l’estate era tutto e potevi sperare nell’amore di una ragazza qualsiasi. Prove it all night! Prove it all night! Si fermano le gocce…Catch the Rainbow! Non è tempo per le stesse cose, è tempo per raccontare ad un altro, l’odore della musica, la grande voglia di figa in quattro quarti, le cassette per acchiappare, i dischi da consumare, quelli brutti da gettare contro la parete del vicino antipatico, le copie del Mucchio lette e rilette . Ancora estate. Evviva Santana!


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